Scuola secondaria di I grado

Il libro “La bambina selvaggia” di Rumen Godden è stato al centro dell’incontro nell’Auditorium del Convitto, il giorno 27 marzo 2019, tra gli alunni delle classi 1^E, 2^B, 2^D della scuola secondaria di I grado e la traduttrice del libro, Marta Barone. Il titolo originale del libro della scrittrice inglese è “Diddakoi”, che vuol dire “zingara solo per metà”, essendo la protagonista Kizzy, rom per parte di padre e irlandese per parte di madre.

“Kizzy è una bambina che vive con la vecchissima nonna in un carrozzone dentro un frutteto, e il suo migliore amico è Joe, un cavallo. I compagni di scuola la prendono in giro perchè è strana, selvaggia, diversa, ma a lei non importa granché, finché ha il suo mondo a cui tornare. Poi la nonna muore e tutto cambia. Per fortuna c'è l'Ammiraglio, un burbero gentiluomo che vive in una grande dimora ed è disposto a prendersi cura di lei. Ma al villaggio ci sono un sacco di ficcanaso che pensano che per una bambina ci voglia un altro genere di casa e di famiglia. E i ragazzi della scuola, soprattutto le femmine, sono sempre più ostili. Per Kizzy, abituata a essere indipendente, non è facile accettare regole e confini; e per gli altri non è facile accettare le sue stravaganze.  Eppure un modo per incontrarsi c'è sempre, quando lo si vuole cercare”.

La storia si snoda nel tentativo della bambina di conservare la sua identità mentre il mondo che la circonda la vorrebbe omologare e rendere uguale ai suoi coetanei.

La traduttrice Marta Barone ha impostato l’incontro a partire dalle domande dei ragazzi, i quali, conoscendo il libro, hanno potuto soddisfare le loro curiosità e approfondire la tematica non facile. Successivamente le parti si sono invertite e Marta Barone ha stimolato i ragazzi con domande che hanno consentito loro di cogliere aspetti meno espliciti della narrazione e riflessioni sull’essere diversi, sulla convivenza e sulla libertà.

Nel corso dell’incontro si è dato spazio anche alla particolarità del lavoro di traduzione, alla difficoltà di rendere in una lingua diversa le intenzioni linguistiche e comunicative degli scrittori.

Per i ragazzi un’esperienza formativa e interessante come conclusione di una lettura avvincente e ricca di stimoli.

Articolo scritto da Mariangela Loi e Bernardetta Usai