Scuola secondaria di I grado

150 studenti delle classi prime e seconde dei corsi A,B,D della Scuola Secondaria di I grado, nei giorni 20 e 21 marzo 2019, hanno visitato l’impianto di  potabilizzazione di San Michele per conoscere e comprendere il percorso  che l’acqua deve seguire per essere definita potabile. Un viaggio complesso che parte dalla fonte per arrivare al “rubinetto”.

Si è partiti dal dato che in Sardegna solo il 15% della risorsa di acque proviene dalle sorgenti, mentre l’85% deriva da invasi artificiali capaci di garantire la conservazione del bene primario. 

L’impianto di San Michele, attraverso una serie di processi, fornisce alla città di Cagliari acqua di ottima qualità che viene riconosciuta tra le prime cinque acque di rete pubblica migliori d'Italia. 

La visita ha preso avvio con una fase introduttiva dove è stato posto l’accento sui problemi di lavorazione delle acque superficiali, che hanno bisogno di trattamenti delicati e costosi per poter poi essere immesse nelle tubature sotterranee che le trasportano verso grandi serbatoi e quindi verso le abitazioni.

Inoltre ai ragazzi è stato spiegato il processo di potabilizzazione che consiste in quattro fasi: perossidazione, che ha l’obiettivo di rimuovere in una fase iniziale parte degli inquinanti, chiariflocculazione, che consiste nella rimozione di sostanze solide in sospensione, tipo argille, colloidi e sabbie, filtrazione, dove l’acqua priva si sostanze inquinanti è filtrata su filtri a sabbia ed infine la disinfezione, dove l’acqua, una volta filtrata e raccolta in una vasca, subisce il processo di eliminazione di batteri, virus e altri inquinanti biologici.

Dopo la spiegazione dettagliata degli esperti di Abbanoa, Giuseppe Zedda e Marcello Marras, gli alunni hanno potuto visitare dal vivo il percorso di cui l’acqua necessita per essere messa in rete  e utilizzata;  grande è stata l’emozione dei ragazzi  nell’assistere al processo di filtrazione dell’acqua.  

Articolo scritto da Mariangela Loi e Bernardetta Usai