Scuola secondaria di I grado

L’adolescenza rappresenta un periodo particolarmente critico e difficile nel lungo cammino della crescita che ogni individuo, dalla fine della fanciullezza fino alla soglia dell’età adulta, deve affrontare. E’ proprio in questo periodo di vita che gli adolescenti desiderano fare nuove esperienze  utilizzando alcool e altre droghe per svariate ragioni: curiosità, sentirsi grandi,  sentirsi integrati nel gruppo di appartenenza, ecc..

Ecco che la scuola, anche in collaborazione con Enti e Associazioni, diventa il luogo privilegiato per attivare una prevenzione precoce contro l'uso di sostanze stupefacenti e l’abuso alcolico. 

Martedì 12 febbraio 2019, il Prof. Giovanni Biggio del dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Cagliari e il Direttore del Serd di Cagliari Dott. Massimo Diana hanno incontrato, presso l’auditorium della sede di via Pintus, gli alunni delle classi 3^A e 3^B della Scuola Secondaria di I grado, coordinati dalla referente Prof.ssa Grazia Ticca, per illustrare le problematiche legate, appunto, alla dipendenza da sostanze psicotrope come fumo, alcool, droghe.

Oltre che una lezione scientifica di alto livello, quella del Prof. Biggio è stato un confronto aperto e chiaro, tra un esperto e i nostri ragazzi sulla pericolosità degli stupefacenti.

Lo studioso, nello sconsigliare lo sballo del sabato sera, ha invitato i nostri studenti a considerare i gravissimi rischi connessi all'uso di sostanze stupefacenti e psicotrope, sostanze che danno l’illusoria sensazione di un benessere, di fatto artificiale, che dura poco e che per ritrovarlo con la stessa intensità occorre imbottirsi di dosi sempre maggiori.  L’uso di tali sostanze portano dapprima ad un invecchiamento precoce di alcune aree del cervello e successivamente, in maniera irreparabile, dell’attività elettrica dei neuroni.

Rispondendo alle domande dei ragazzi il Prof. Biggio, ha evidenziato che non esistono droghe "leggere", che quindi farebbero meno danni; oggi sappiamo che si può morire anche per gli effetti della cannabis, e che tutte le sostanze fanno vivere dapprima "il paradiso", e con il passare del tempo "l’inferno". I ragazzi non devono dimenticarsi che le canne, la cocaina, l'eroina, l'ecstasy, distruggono il cervello e di conseguenza provocano gravi forme di psicosi e depressioni da cui è molto difficile guarire. Le droghe e in particolare l’alcool, nel cervello degli adolescenti ancora in via di formazione, provocano la morte, modificando irreparabilmente il funzionamento delle  cellule cerebrali.

Inoltre certe "trasgressioni" si pagano spesso con la stessa vita. Basta pensare all'elevato numero di giovani che muoiono in incidenti stradali perché guidano sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

 Sapere quali possano essere gli effetti sul nostro sistema nervoso centrale di tali sostanze, ha creato, in ogni alunno, un vivo interesse e con grande attenzione hanno seguito e visto nelle immagini,  i profondi mutamenti sia di tipo organico che comportamentale, evidenti nelle persone che cadono in queste dipendenze.

La salute dei nostri ragazzi è un dono prezioso ed è nostro compito tutelarla e difenderla dai rischi che possono correre fin dalla giovane età.

Articolo scritto da Bernardetta Usai