Scuola secondaria di I grado

Una serata speciale per l’apertura dei festeggiamenti dei 400 anni del Convitto!

Eravamo tanti e un po' strettini nella nostra sede storica di via Manno e grazie al supporto di maestranze e universitari, abbiamo dato luce al nostro glorioso passato, non solo per vivere più consapevolmente il nostro presente e promuovere il senso di appartenenza, ma perché la Storia va onorata sempre quando è costruttiva!

Il Rettore Dottor Paolo Rossetti ha dato subito il benvenuto a tutti e introdotto i lavori con una veloce passeggiata nei secoli. Si parte dal 27 novembre 1618 quando Mons. Desquivel fondò il Seminary Callaritano e diede inizio a questa storia, bellissima per diverse ragioni, studiate e raccontate da illustri accademici, alcuni dei quali graditissimi ospiti della serata come Franco Masala, Giovanni Murgia, e Alessandra Pasolini. Sì, è una bellissima storia perché ripercorrerla, significa rivivere la storia locale e nazionale, intersecata sempre con Cagliari e la Sardegna, a cui il Convitto ha offerto accoglienza e cultura, concorrendo anche alla formazione dei ceti dirigenti sardi.

Ore 16… Ci siamo...Sssssssshhhhh!...Silenzio!

Si inizia con l’ascolto emozionante di “Giuochi ginnastici per i convittori” canzone dedicata alla Principessa Margherita di Savoia, di Filippo Bartolomei Cartocci (1875), trascritta e adattata per gli strumenti e il coro dei ragazzi del corso musicale. A seguire altri canti d’epoca e tanti applausi per i giovani musicisti e cantanti, raccolti nella piccola Sala Udienze che conserva ancora le tracce dell’allora Cappella dei Gesuiti e del passaggio che collegava il Convitto alla chiesa di Santa Caterina, poi bombardata e distrutta nel 1943.

Si ascolta, si curiosa, si circola liberamente nei vari locali della scuola, che conserva tante preziose testimonianze di un trascorso rinomato. Il patrimonio artistico è sorprendente: dai paramenti sacri del ‘700 e ‘800, agli argenti, ai dipinti, ai manufatti in legno intagliato, alla teca con le spoglie di San Sebastiano.

Le vicissitudini dei secoli sono raccontate da una mostra fotografica a pannelli e dagli allievi che accompagnano i visitatori nelle vesti di ciceroni, mentre in Biblioteca gli studenti leggono brevi brani di alcuni libri della preziosa sede storica che vanta persino delle Cinquecentine. Gli alunni della classe di pianoforte accompagnano così letture tratte da “Giuochi degli adolescenti” (1880), da “Lui a lei e Lei a lui- La nuova arte del corrispondere” (1933) e “Prose e poesie Italiane” di L.Morandi (1892).

Tra gli ospiti, un curioso visitatore ci racconta di aver frequentato il Convitto da quando aveva 5 anni: ricorda benissimo della guardarobiera che gli faceva la doccia, delle faticose lezioni di dizione e soprattutto delle ore trascorse con la docente di lingua madre di francese, perché sin da piccoli dovevano parlarlo benissimo!

Orgoglioso rivendica l’appartenenza ad una scuola così moderna e come per incanto ci sentiamo tutti un po` a casa: noi, giovani di 400 anni!

Articolo scritto da Maria Cristina Ledda e pubblicato da Bernardetta Usai