Nuova avventura teatrale per i convittori!
Se i nostri ragazzi negli anni sono stati entusiasti spettatori di fronte a variegate rappresentazioni teatrali, diversi mesi fa hanno raccolto la sfida proposta dal CeDAC Sardegna di passare dall’altra parte della scena, sul palcoscenico.
Quattordici giovani convittori, dai 14 ai 18 anni, hanno così aderito al Progetto T-Challenge, una vera e propria sfida teatrale alla quale hanno preso parte altri sei istituti superiori di Cagliari (Siotto, Meucci, Pacinotti, Michelangelo, Giua, Euclide).
L’idea è nata dal desiderio del CeDAC di avvicinare i più giovani alla cultura e in particolar modo al mondo del teatro, offrendo loro l’opportunità di apprezzarlo “dal di dentro”, in maniera approfondita e professionale.
A ogni scuola è stato assegnato un regista professionista che ha accompagnato le varie “compagnie” in un percorso di circa cinque mesi durante i quali gli studenti sono stati guidati in un lavoro articolato, finalizzato alla messa in scena di uno spettacolo, con tanto di giuria senior formata da esperti e una composta da studenti.
I “nostri” hanno iniziato gli incontri il 6 dicembre, insieme alla referente del progetto Barbara Rotondo; un appuntamento a settimana, incrementato di uno a partire da fine febbraio. Si sono da subito messi in gioco rispondendo con curiosità, impegno e creatività alle attività proposte dal regista Francesco Civile, interessato in una prima fase a curare il clima di rispetto e ascolto reciproco fra i ragazzi al fine di stimolarli a diventare un gruppo coeso.
“SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” di W. Shakespeare: questo lo spettacolo che i ragazzi hanno portato in scena lo scorso 11 maggio alle ore 18,30 al Minimax del Teatro Massimo di Cagliari. La performance, eseguita di fronte al teatro colmo di amici, familiari, convittori, educatori, qualche professore e la giuria, ha superato ogni aspettativa, anche a detta del rettore, presente in sala, che si è complimentato con i ragazzi e con il regista. La grinta e l’energia con cui i giovani attori hanno raccontato la storia, ha contagiato il pubblico che ha risposto con enfasi e vivo entusiasmo. Un successo insomma!
La gara si è conclusa sabato 13 maggio con le premiazioni. Dopo aver ringraziato per ciascuno degli spettacoli andati in scena, ognuno meritevole di un riconoscimento, l’attore, autore e regista Elio Turno Arthemalle, presidente della giuria, ha premiato la compagnia del Pacinotti con un assegno di 500 euro; ogni compagnia inoltre ha ricevuto come premio di riconoscimento alcuni libri insieme ad un credito illimitato per tutti gli spettacoli che il CeDAC organizza ovunque in Sardegna per tutta la prossima stagione.
Ecco le impressioni di una convittrice all’inizio del progetto: “Ho deciso di rivolgere me stessa verso qualcosa che non sia la solita realtà quotidiana e di conoscere meglio delle persone, nelle quali non ho mai provato a immedesimarmi. È necessario un regista che guidi l’incastrarsi delle persone: dimenticano per due ore il loro “io” per vivere la realtà altrui. C’è differenza tra sentire una storia e ascoltarla: nella seconda situazione l’energia è maggiore. Il teatro è insieme di energie: più se ne mescolano, maggiore sarà l’ascolto che le persone danno e ricevono.”
Il feedback finale di un convittore: “Per me questa esperienza è stata incredibile. È stato bello scoprire nuovi lati dei miei compagni attori, nuove personalità che escono fuori soltanto quando si recita. Mi ha aiutato a scoprire nuove parti di me che non conoscevo; mi son trovato a fare cose non convenzionali che normalmente non faccio nella vita reale e quindi mi ha aiutato ad uscire dalla zona di comfort, dal mio campo ordinario di azioni che svolgo durante la giornata. È stata spesso la cosa migliore che mi capitava durante la settimana".
Si ringrazia il regista Francesco Civile per la dedizione con la quale ha profuso il proprio impegno, per la professionalità con la quale ha interagito coi ragazzi e per l’entusiasmo con il quale li ha contagiati in questa splendida avventura.
Un ringraziamento speciale ai giovani attori, senza i quali nulla sarebbe stato possibile, per aver investito tempo, energie e risorse personali nel progetto, regalando ognuno qualcosa di sé a sé e agli altri, imparando a entrare in sintonia reciproca in un incastro, al di là dell’esito finale della gara, vincente!
Articolo scritto dall’educatrice-tutor del progetto Barbara Rotondo