Riprende, come ogni anno, il consueto progetto “Il Convitto a teatro” rivolto ai convittori e alle convittrici, allo scopo di sensibilizzarli alla conoscenza/approfondimento del mondo del teatro e delle sue modalità di espressione artistica, nonché di aumentare le occasioni di incontro, socializzazione e condivisione.
L’inizio della stagione teatrale li ha visti partecipare a due spettacoli di grande rilievo tratti dalla produzione teatrale shakespeariana.
Lo scorso 10 novembre un nutrito gruppo di convittori, piuttosto entusiasti per la prima uscita di gruppo,accompagnati dagli educatori e referenti del progetto Rotondo Barbara e Usai Alberto, ha assistito presso il Teatro Massimo allo spettacolo di prosa interpretato da G. Pasotti “Hamlet”, che ha regalato una rivisitazione dell’opera in chiave moderna, con un’attenzione particolare allo studio degli effetti scenografici di proiezione e alle musiche contemporanee, coniugando il vecchio e il nuovo e catturando così l’interesse e il consenso dei ragazzi, conquistati dalla performance del tutto inaspettata.
Grande curiosità ha suscitato il secondo appuntamento teatrale, una fra le storie d’amore più conosciute e studiate di tutti i tempi: “Romeo e Giulietta”, balletto in tre atti musicato da S. Prokof’ev, messo in scena al Teatro Lirico il 17 novembre. Grazie alla posizione favorevole della loggia, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di ammirare lo spettacolo avendone una maggiore visione d’insieme.
La parola ai ragazzi!
Due gli aggettivi usati da Michelangelo, appassionato all’arte in generale: “spettacolo suggestivo e poetico”.
Pietro, accompagnato fin da piccolo a teatro dai nonni, commenta così: “Le musiche erano molto coinvolgenti, alcuni passi erano basati interamente sulla melodia ed è un fattore che ho apprezzato. Il livello delle scenografie, dei costumi e, più importante di tutti, della recitazione era molto alto. Il problema del non parlare si è evidenziato nelle scene finali che non hanno reso l’idea pensata da Shakespeare, nonostante la loro alta qualità”.
Giulia: “Lo spettacolo mi è piaciuto davvero tanto perché, dalla visuale che avevo dalla loggia, mi è stato possibile osservare sia i ballerini sia l’orchestra che sembrava danzassero insieme: questo quadro completo e armonioso è stato magnifico”.
Luca riflette: “Osservando bene, si percepiva la passione che i ballerini mettevano in ciò che facevano”.
Se il buongiorno si vede dal mattino, auspichiamo un crescendo di partecipazione da parte dei ragazzi!
Articolo scritto da Barbara Rotondo e Alberto Usai