Semiconvitto

Anche quest'anno gli alunni della 3^C e della 3 ^A della scuola  secondaria di I grado, supervisionati dall’educatore Roberto Borghi, ripropongono la vendita solidale delle uova di Pasqua al Convitto promuovendo l’opera di sensibilizzazione a favore della ricerca sui tumori infantili.

La scuola ha tra i suoi scopi formativi anche quello di far apprendere agli alunni la piena consapevolezza delle difficoltà e delle problematicità della vita, creando al contempo una base emotiva il più possibile fondata sull’empatia e rivolta alla collaborazione e all’aiuto non solo teorizzato, ma anche fattivo e concreto verso gli altri meno fortunati. Proprio in quest'ottica ormai da anni,  Pasqua al Convitto fa rima con solidarietà e così i ragazzi  sono ancora una volta impegnati in prima linea per promuovere il progetto “Cerco un uovo per amico”  i cui proventi saranno devoluti alla ONLUS Associazione  Italiana per la lotta al Neuroblastoma  ( http://www.neuroblastoma.org).

Ad oggi questa Associazione ha sostenuto la ricerca scientifica per oltre 22 milioni di euro, presso i più autorevoli laboratori e istituti di cura di eccellenza, al fine di individuare farmaci efficaci contro questo tumore altamente aggressivo, che ogni anno in Italia viene diagnosticato a circa 140 bambini , ma anche a sostegno della ricerca per i tumori celebrali in età pediatrica.

L’anno scorso lo sforzo è stato premiato dalla risposta positiva di famiglie e personale scolastico  con l’acquisto di 385 uova pari ad una consistente donazione alla Onlus che i ragazzi sperano di riconfermare e magari migliorare quest’anno. A questa somma si aggiunge un ulteriore nota di solidarietà e dolcezza: i ragazzi partecipano spontaneamente all’acquisto di Uova di cioccolato che, nei giorni precedenti la domenica di Pasqua, verranno donate ai piccoli degenti dell’ospedale microcitemico di Cagliari.

"Ascoltare, essere attenti, consolare, perdonare, accompagnare, abbracciare, aiutare sono verbi che a volte dimentichiamo. Bisognerebbe scriverli su una parete accanto alla porta di casa, e leggerli ogni volta che usciamo nel mondo". (Fabrizio Caramagna)