Semiconvitto

Nell’ambito del progetto “Classico a teatro”, i ragazzi della 1a, 2a e 4a A del Liceo Classico hanno assistito a La corsa dietro il vento, Dino Buzzati o l’incanto del mondo, presentato giovedì 18 gennaio al Teatro Massimo.

L’attore Giole Dix, autore, regista e interprete dello spettacolo, ha messo in scena un “racconto di racconti” che vuole essere un omaggio, un atto di stima e gratitudine verso lo scrittore Dino Buzzati. Attingendo al vasto patrimonio di racconti brevi dello scrittore e giornalista bellunese, Giole Dix sul palco con Valentina Cardinali, dentro tante storie ha letteralmente vestito e svestito i panni di molti personaggi, che entrano e escono da dimensioni reali o fantasiose, in maniera fulminea.

Grazie alla mediazione di Buzzati/Dix, perfino il più banale tra gli eventi diventa degno di attenzione e si pone, con forza, all’inizio di un racconto: la giacca stregata, la triste canzone dei soldati in guerra, l’interminabile caduta della giovane suicida, ecc. Tanti protagonisti si rincorrono su una sorta di fil rouge: sono sogni, paure, fantasmi e figure eccentriche ispirate a Buzzati e attualizzate, per portare fuori un sé, fatto a tratti di irrequietezze, a tratti di paradossi, a tratti di garbate ostilità.

Attraverso lo sfogliare dei racconti di Buzzati, Gioele Dix non solo ha trovato il modo di parlare di sé, ma porta a scoprire come i protagonisti di ciascuna storia rappresentano in realtà di ciascuno di noi. Nel dipanarsi sulla scena di situazioni brillanti e capaci di mantenere sempre accesa la scintilla della ragione e dell’emozione, i ragazzi hanno avuto modo di divertirsi in maniera intelligente.

Uno spettacolo molto piacevole, che toccando aspetti emotivi, anche inquietanti, con il sorriso, dà modo di riflettere e rimane dentro allo spettatore come un finale sospeso.

Gli alunni sono stati accompagnati dalle referenti del progetto Marcella Sorgia e Marianna Melis, e dagli educatori/educatrici e docenti di classe Valentina Dessì, Nicola Porceddu, Adelaide Orrù e Antonio Garau.